Diario del 27 novembre

Siamo lungo l'Arno, c'è un vento freddissimo, povero Said, non c'è abituato.

Siamo lungo l’Arno, c’è un vento freddissimo, povero Said, non c’è abituato.

L'entrata a Firenze da questo lato è molto piacevole, non abbiamo toccato alcuna strada trafficata!

L’entrata a Firenze da questo lato è molto piacevole, non abbiamo toccato alcuna strada trafficata!

Ci avviciniamo...

Ci avviciniamo…

Siamo su Ponte alle Grazie, si entra in centro!

Siamo su Ponte alle Grazie, si entra in centro!

Ponte Vecchio!

Ponte Vecchio!

Ponte Vecchio

Ponte Vecchio

Conferenza stampa al Palazzo Vecchio

Conferenza stampa al Palazzo Vecchio

Una foto ricordo dell'incontro in Comune di Firenze. Da sinistra: Cesidio Pandolfi, Laura Ciaghi, Mauro Agliata, la vicesindaco Stefania Saccardi , Luca Gianotti, Luigi Nacci, Said Zarrouk, il consigliere Salvatore Scino.

Una foto ricordo dell’incontro in Comune di Firenze. Da sinistra: Cesidio Pandolfi, Laura Ciaghi, Mauro Agliata, la vicesindaco Stefania Saccardi, Luca Gianotti, Luigi Nacci, Said Zarrouk, il consigliere Salvatore Scino.

Il Gufo Gigi finalmente si riposa! Meno male che Massimo gli ha prestato il berretto perché in Piazza Repubblica fa un bel freddo! Finita la conferenza stampa con la vicesindaco, il corteo camminante è partito per BiblioteCaNova Isolotto.

Il Gufo Gigi finalmente si riposa! Meno male che Massimo gli ha prestato il berretto perché in Piazza Repubblica fa un bel freddo! Finita la conferenza stampa con la vicesindaco, il corteo camminante è partito per BiblioteCaNova Isolotto.

Firenze è leggera di foglie vestite. Inverno al parco Cascine. I compagni di cammino riescono sempre a trovare bei percorsi

Firenze è leggera di foglie vestite. Inverno al parco Cascine. I compagni di cammino riescono sempre a trovare bei percorsi

Riusciamo a trovare un sentiero ovunque, fino alla fine.

Riusciamo a trovare un sentiero ovunque, fino alla fine.

I compagni di cammino salutano il pubblico alla biblioteca nova di Firenze. Un tè caldo e tanti sorrisi. E' tempo di saluti.

I compagni di cammino salutano il pubblico alla biblioteca nova di Firenze. Un tè caldo e tanti sorrisi.
E’ tempo di saluti.

I Compagni di Cammino oggi erano: Massimo Montanari, Eugenia Dallaglio, Cesidio Pandolfi, Nanni Di Falco, Luca Gianotti, Luca Maria Nucci, Said Zarrouk, Luigi Nacci, Mauro Agliata, Marina Pissarello, Stéphane Wittenberg.

Oggi hanno camminato con noi: Laura Ciaghi, Brigitte Minder, Saverio, Francesca, Erika, Matilde, Simone, Isabella, Elidia, Paul, e i gentilissimi Claudio e Giulio della Polizia Municipale di Firenze

Diario del 26 novembre

Buon giorno buona gente! Oggi giornata tersa e fredda, stiamo camminando da ore, siamo quasi sul Montecucco. Guardate qui la via Ghibellina che bel selciato!

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Oggi camminano con noi anche Erika e Viola, a rappresentare la Compagnia dei bambini. Il Gufo Gigi le ha accolte con affetto.

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Stiamo arrivando al Bigallo, in lontananza si vede Firenze!

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Siamo al Bigallo, e siamo ospiti dell’antico spedale, fondato nel duecento per ospitare i pellegrini. L’edificio è stato recuperato e ospita gruppi.

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Firenze vista dal Bigallo:

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I Compagni di Cammino oggi erano: Massimo Montanari, Eugenia Dallaglio, Cesidio Pandolfi, Nanni Di Falco, Luca Gianotti, Luca Maria Nucci, Said Zarrouk, Luigi Nacci, Mauro Agliata, Marina Pissarello, Stéphane Wittenberg.

Oggi hanno camminato con noi: Laura Ciaghi, Brigitte Minder, Valeria, Olimpia, Eilidia, Isabella, Viola, Erika

Diario del 25 novembre

Vallombrosa, un monastero in mezzo alla foresta. Dove i monaci convivono col corpo forestale. Usciamo dalla foresteria che pioviggina, e subito perdiamo le frecce arancioni della Via Ghibellina. Forse perché i sentieri sono tutti invasi da piante cadute, la foresta di abeti piantati troppo fitti, c’è stata una bufera e ne sono caduti tanti. L’uomo della Forestale non conosce la Via Ghibellina, ma sa che l’unica via pedonale che scende a valle dentro la foresta, l’unica che hanno riaperto è la vecchia via verso Tosi. La prendiamo, e quando cerchiamo di riprendere la direzione giusta cinque alberi caduti uno di fila all’altro ci fanno riprendere la vecchia via. Da Tosi, dove ci raggiunge anche Laura, e con lei oggi si cammina in 16, si cammina su asfalto fino a Donnini, ma almeno ha smesso di piovischiare, e ogni tanto spunta un pallido sole.

Dopo pranzo, dalla Pieve di Pitiana, imbocchiamo la vecchia mulattiera, con alcuni tratti di lastricato antico, che scende tra ulivi, vechi casali, un ambiente completamente diverso, da Toscana pittoresca e cartolinesca.

Discesa fino all’Arno e siamo a Rignano. Paese diventato famoso da qualche giorno perché Matteo Renzi è di qui, e qui vive ancora il suo babbo che è segretario locale del PD, ma intanto suona l’organo in chiesa durante la messa.

Avevo dormito in tanti posti, ma mai in un magazino di mobili usati. E mai avrei pensato fosse cosi accogliente. La Formica Onlus ci ospita con una vera accoglienza pellegrina. Materassi per terra, e una cena insieme a tutti loro, compreso il vicesindaco, sapori semplici, cucina vegetariana, prodotti dei loro orti. L’olio nuovo, la vellutata di zucca, la pappa con il pomodoro, il cavolo nero, i fagioli cannellini, le cipolle al cartoccio.

La Formica raccoglie mobili e altri oggetti usati per finanziare una missione in Bolivia e mantenere alcune adozioni a distanza. Organizzano anche corsi di arabo per migliorare l’integrazione con la comunità marocchina. È un bel gruppo, tanti sono venuti a cena con noi, anche un ragazzo marocchino per conoscere Said.

Un giorno e mezzo e saremo a Firenze, e come si sa la meta non è l’arrivo ma il cammino. C’è emozione e entusiasmo nei compagni di cammino, la vita del camminante è proprio bella!

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Scendendo verso Rignano sull'Arno la Via Ghibellina ha bei tratti di lastricato antico.

Scendendo verso Rignano sull’Arno la Via Ghibellina ha bei tratti di lastricato antico.

 

 

Rignano sull'Arno, siamo quasi arrivati, stasera dormiamo qui!

Rignano sull’Arno, siamo quasi arrivati, stasera dormiamo qui!

 

Lo sapevate che Matteo Renzi è di Rignano? E che suo padre qui è il segretario locale del Pd e suona l'organo in chiesa? Il Gufo Gigi suona al campanello della famiglia Renzi per chiedere a Matteo di inserire il camminare tra i valori del futuro, ma sbaglia famiglia, erano altri Renzi!

Lo sapevate che Matteo Renzi è di Rignano? E che suo padre qui è il segretario locale del Pd e suona l’organo in chiesa? Il Gufo Gigi suona al campanello della famiglia Renzi per chiedere a Matteo di inserire il camminare tra i valori del futuro, ma sbaglia famiglia, erano altri Renzi!

I Compagni di Cammino oggi erano: Massimo Montanari, Eugenia Dallaglio, Cesidio Pandolfi, Nanni Di Falco, Luca Gianotti, Luca Maria Nucci, Said Zarrouk, Luigi Nacci, Mauro Agliata, Marina Pissarello, Stéphane Wittenberg.

Oggi hanno camminato con noi: Laura Ciaghi, Brigitte Minder, Giulia (Compagnia dei Bambini), Anna, Elidia e Valeria con la sua cagnolina Olimpia.

Diario del 24 novembre

Mi avvio nella pungente mattina domenicale uscendo dalla canonica di Cetica, verso il bar per la colazione. Sbaglio bar, e finisco in un covo di cacciatori, saranno più di venti, in questo bar, un tempo i cacciatori avevano vestiti mimetici, adesso invece hanno giacche arancioni fosforescenti, loro stessi sanno che è molto facile spararsi addosso e quindi hanno cambiato look. Scoperto il malinteso, mi spiegano qual è il bar dei camminatori. Mentre mi avvio li invito a non sparare al nostro manipolo mentre passiamo, loro dicono che non c’è problema, perché dove sparano mettono i cartelli. Così, penso, quando sparano anche loro si sono liberati dalla responsabilità: “io l’avevo detto, anzi scritto, che lì si sparava, non è colpa mia, signor giudice!”

Si sale, su strada, fino a Bagni di Cetica. Sono bagni termali, ma alla rovescio. Acqua gelida da spaccare le ossa, in vasche coperte, un tempo era gratis ora è offerta libera, pare sia curativa, l’acqua così gelida da togliere il fiato. Ma non so perché, non mi vien voglia..

Si sale, e si arriva al passo del Reggello. Sempre più neve, il tempo regge, si pesta neve, in fila indiana, poche soste, questo cammino è fatto così. Facciamo una foto di gruppo, oggi siamo 26 umani, 4 asini e un gufo, che bella compagnia! Scende la nebbia, e la strada bianca e scivlosa sembra non finire mai. Senza soste, con la speranza che si arrivi poco dopo al bar di Secchieta, maciniamo chilometri. Fermarsi no, che il freddo umido ti entrerebbe nelle ossa. Meglio il bar e il suo camino, che finalmente arriva. Mangiamo, scherziamo, scaldiamo i piedi vicino al fuoco, e ci dividiamo in due gruppi. Gli asini scendono per la strada asfaltata, sette chilometri, mentre un gruppetto di otto persone scende per il sentiero innevato e ripido. Bellissimo, nella foresta di Vallombrosa. Alla fine i chilometri oggi per chi ha fatto la strada sono sicuramente più di venti. Questa notte siamo ospiti dell’abbazia, i monaci benedettini ci vengono a trovare prima di cena per raccontarci la loro vita, scandita dal lavoro e dai riti di preghiera. Ci hanno raggiunto alcuni nuovi camminatori, tra cui una bambina, Giulia, un cane, Olimpia, e in ultimo arriva anche Brigitte, donna svizzera che vive a Feltre, da poco collabora con la Compagnia dei Cammini e vuole essere con noi fino a Firenze. La prova provata che il cammino smuove la creatività la abbiamo dopo cena, dopo sei giorni di cammino la creatività affiora, galleggia, sobbolle. Leggono le loro poesie Said (in arabo), Claudio, Mauro, Massimo. I compagni di cammino diventano poeti?
(LG)

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I Compagni di Cammino oggi erano: Massimo Montanari, Eugenia Dallaglio, Cesidio Pandolfi, Nanni Di Falco, Luca Gianotti, Luca Maria Nucci, Claudio Ansaloni, Said Zarrouk, Luigi Nacci, Mauro Agliata, Marina Pissarello, Stéphane Wittenberg

Oggi hanno camminato con noi: Radiosa, Stefania, Giampaolo, Elena, Chiara, Ugo, Lucia, Lavinia, Paola, Anna, Mariangela, Adriana e Nuccia.

Diario del 23 novembre

Come ogni mattina, alla partenza del cammino, leggiamo una citazione scelta a caso dall’agenda del camminatore “Parole in cammino”. Questa mattina la citazione era: “Coleridge mi ha raccontato che Preferiva comporre versi camminando su terreni sconnessi e facendosi strada tra i rami appuntiti del bosco ceduo, Wordsworth al contrario scriveva sempre (se possibile) mentre passeggiava per una strada sterrata dritta o in una zona dove lo scorrere libero dei pensieri non incontrava ostacoli nella natura.” (William Hazlitt)
Molto appropriata per la nostra situazione: ci eravamo svegliati che piovigginava, e un grande uomo con l’ombrello ci aveva raccontato che il sentiero 29, nostro itinerario, sarebbe stato intransitabile perché due fiumi erano in piena. Alternativa: la strada bassa, dentro la valle, molto asfalto, strade dritte come piacevano a Wordsworth. Abbiamo telefonato a tutti gli esperti di escursionismo della zona, per scoprire notizie, non abbiamo scoperto niente di nuovo, rischiare o no? Abbiamo scelto lo stile di Wordsworth, siamo andati a Poppi, poi per stradine di campagna sia asfaltate che sterrate che con l’antica pavimentazione della Via Ghibellina, siamo arrivati a Strada. Da qui a Pagliericcio, e poi in salita fino a Cetica. Arrivati alle 15.30, ci sistemiamo nella canonica.

La comunità di Cetica è una realtà viva e accogliente. Nella vecchia scuola
hanno costruito un ecomuseo per conservare la memoria del luogo, e ci
incontriamo con alcune persone di questo territorio. Sono belle persone, e
sono le persone la miglior risorsa, e ‘incontro il senso del nostro cammino.
Noi ci presentiamo alla comunità, e loro ci presentano alcuni progetti: il
gruppo d’acquisto solidale del Casentino, che coinvolge più di 100 famiglie,
realtà particolare di gruppo d’acquisto perché con territorio d’azione molto
ampio (a differenza d quasi tutti gli altri gas), quindi esempio da studiare; il
progetto di un Biodistretto, una rete di produttori locali, presentata da un
apicoltore; il consorzio della patata rossa di Cetica, una patata che è stata
recuperata togliendogi tutti gli elementi patogeni che gli inquinamenti
avevano impoverito, ora è una patata ricercatissima, perchè i produttori del consorzio sono solo sei; Andrea Rossi ci ha spegato il progetto degli
ecomusei, gli essicatoi per le castagne ancora in uso, la riapertura di una
carbonaia non a fini educativi ma produttivi, poi il musicologo Marco
Magistrali della Leggera sta recuperando le tradizioni orali, insomma in valle c’è grande fermento! E’ una valle più abitata della Vallesanta, anche se
siamo sulle 400 persone, quindi un numero ancora piccolo, adatto a
mantenere il concetto di comunità.
La serata è continuata con una cena specialissima, con un menù a base dei
prodotti della valle, polenta, farina di castagne, funghi, tutto buonissimo e
cucinato con amore dal gruppo della Pro Loco.
Infine Ilaria Danti ha raccontato favole a grandi e piccini, lo spettacolo era
“Ucci ucci”, con la musica di sottofondo di Magistrali.
Grande il popolo di Cetica, torneremo a camminare con voi!

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I Compagni di Cammino oggi erano: Massimo Montanari, Eugenia Dallaglio, Cesidio Pandolfi, Nanni Di Falco, Luca Gianotti, Luca Maria Nucci, Claudio Ansaloni, Said Zarrouk, Luigi Nacci, Mauro Agliata, Marina Pissarello, Stéphane Wittenberg

Oggi hanno camminato con noi: Silvia, Radiosa, Adriana, Nuccia, Anna, Mariangela e Marta.

Diario del 22 novembre

La Vallesanta è una valle speciale, lo si capisce appena di comincia a scendere dal passo Serra. Il primo gruppo di case, arroccato sulla montagna, è Serra di Sopra, tutto ordinato ma nessun abjtante in giro. È una valle spopolata. Ci vivevano quasi tremila persone, ora solo 250. Corezzo è il centro più importante, fa settanta abitanti! Ma il bello è che questi abitanti fanno comunità, sono come le comunità di una volta, in contatto tra loro, fanno rete , come si dice oggi. E sanno integrarsi. Perchè la metà di questi 250 valligiani viene da fuori: dalla Germania, e poi da Varese, Milano, Alessandria… Tutta gente che ha trovato qui il suo luogo, un territorio con una sua storia, una musica, una tradizione gastronomica.

La comunità della Vallesanta ci ha accolti con calore, sia con una bellissima serata a Corezzo, con musica e cibi eccezionali, sia lungo il cammino.
Laura dell’agriturismo Casa Santicchio ci aspettava sul sentiero, per poi farci la sorpresa: anche se erano le undici del mattino ci aveva preparato un bel minestrone caldo corroborante. Laura e il marito hanno fatto una scelta di vita: hanno venduto casa a Milano per comprare un rudere in Vallesanta e trasferirsi con i due bambini piccoli. Tentando esperimenti di agricoltura di montagna, spesso falliti per colpa delle avversità e della poca esperienza, ma mai cedendo  e ora gestiscono una bella struttura con 35 posti letto che aspetta l’arrivo dei pellegrini sulla Via di Stade.
In Vallesanta sta nascendo anche un ecovillaggio, tra gli animatori c’è Hans, tedesco che vive qui da 30 anni, faccia ancora da ragazzo, vulcanico ricercatore delle tradizioni popolari. E c’è Nicolas, che con la compagna sono arrivati dalla lombardia. Costruiranno l’ecovillaggio in legno e balle di paglia, cercano altre famiglie che si uniscano ai sei nuclei fondatori, quasi quasi…

Sicuramente ritorneremo in Vallesanta, sicuramente organizzeremo cammini sulla Via di Stade nel tratto romagnolo e Casentino.
Oggi la giornata è bella, dopo la nevicata di ieri c’è il sole. Ci accompagna Marta, guida di Bibbiena e appassionata di asini. La Vallesanta è piena d’acqua, e passiamo vari torrenti in piena. E piccoli nuclei rurali, abitati spesso da anziani. A Giona vive solo Vilma, delle dieci case del borgo solo lei. Vive isolata, ma non vuol sentir parlare di andarsene a valle. Il Comune la assiste, ma in certi giorni, come oggi, ha poco cibo, e si accontenta di prepararsi una farinata con una grattugiata di formaggio cucinata sulla cucina a legna. Ci fa entrare in casa, vuole mostrarmi come addobba il camino con un poco di muschio che ha appena raccolto. In casa, una casa povera ma pulita, ci sono tante foto alle pareti, da parenti morti, a santi, a foto vecchie, alle foto dei vari Papi ultimi. Dice che litiga sempre col figlio, e che il dottore non la cura abbastanza… ma è molto simpatica e creativa, sa vivere le gioe delle piccole cose, se sta qui morirà serena.

Nel pomeriggio entriamo nella valle dell’Arno, tutto un altro ambiente, vecchie fabbricxhe di lavorazione della lana, la magia della Vallesanta è dimenticata. Arriviamo a Poppi col buio e ci attende un bel gruppo di persone nel b&b di Lucrezia, Poggio Dante. Stanno offrendo castagne e vin brulé a tutti. Poi arriva Giovanni Caselli, grande esperto della viabilità antica, studioso, ma anche scopritore di selciati sotto il terreno, uno studioso che sa cosa vuol dire camminare e quindi sa intuire dove passavano le antiche vie. A lui si deve la riscoperta della Via di Stade, a lui si deve la recente riscoperta della Via Ghibellina. Ci racconta che tutta l’economia di questo territorio era basata sulle pecore, e che da qui le pecore andavano in transumanza in Maremma.

A domani! (LG)

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Siamo a Casa Santicchio, una accogliente struttura agrituristica dove Laura ci viene incontro, e… sorpresa sorpresa, ci offre una zuppa di verdure e ci accoglie come veri pellegrini! Che bel posto la Vallesanta!

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Il Moscaio è un gruppo di poche case, ma anche qui ci fu un eccidio nazista. Nove persone furono uccise, nell'aprile 1944. Senza retorica, non dobbiamo dimenticare. E camminando incontriamo memorie, è uno dei valori del camminare (passando in auto, chi lo nota?)

Il Moscaio è un gruppo di poche case, ma anche qui ci fu un eccidio nazista. Nove persone furono uccise, nell’aprile 1944. Senza retorica, non dobbiamo dimenticare. E camminando incontriamo memorie, è uno dei valori del camminare (passando in auto, chi lo nota?)

Gufo Gigi era stanco e ha preso un passaggio sull'asino Gigi.

Gufo Gigi era stanco e ha preso un passaggio sull’asino Gigi.

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I Compagni di Cammino oggi erano: Massimo Montanari, Eugenia Dallaglio, Alberto Liberati, Cesidio Pandolfi, Nanni Di Falco, Luca Gianotti, Luca Maria Nucci, Claudio Ansaloni, Said Zarrouk, Luigi Nacci, Mauro Agliata, Marina Pissarello, Stéphane Wittenberg

Oggi hanno camminato con noi: Silvana, Walter, Alessandra e Marta.

Diario del 21 novembre

21 novembre, partenza da Bagno sotto la pioggia. Ma indomiti, i compagni di cammino non si fermano! E' l'antico percorso che da sempre i pellegrini calpestavano fino al passo Serra (1149 metri), e si conserva una bellissima pavimentazione.

21 novembre, partenza da Bagno sotto la pioggia. Ma indomiti, i compagni di cammino non si fermano! E’ l’antico percorso che da sempre i pellegrini calpestavano fino al passo Serra (1149 metri), e si conserva una bellissima pavimentazione.

 

Nella salita al passo Serra, dopo il bivacco del Nasseto,  si passano bellissimi affioramenti di arenaria. Salendo incontriamo la neve, e comincia a tirare un forte vento. Ci accompagna un bel gruppo di appassionati romagnoli, amici della Via di Stade. Grazie a loro possiamo apprezzare questi bei luoghi.

Nella salita al passo Serra, dopo il bivacco del Nasseto, si passano bellissimi affioramenti di arenaria. Salendo incontriamo la neve, e comincia a tirare un forte vento. Ci accompagna un bel gruppo di appassionati romagnoli, amici della Via di Stade. Grazie a loro possiamo apprezzare questi bei luoghi.

 

Silvana e Walter si sono uniti a noi per 4 giorni, anche loro fedeli compagni di cammino! Arriviamo sul passo Serra, e di là è bufera!!

Silvana e Walter si sono uniti a noi per 4 giorni, anche loro fedeli compagni di cammino! Arriviamo sul passo Serra, e di là è bufera!!

Lista della spesa

Abbiamo chiesto ai monaci di Vallombrosa di farci la spesa per domenica:

Pasta corta 2,5 kg
Polpa di pomodoro 3 kg
Cipolle 1 kg
Carote 1,5 kg
Sedano 1 pezzo
Parmigiano Reggiano 1 kg
Finocchi 4 kg
Dolce fine cena per 15 persone a vostra scelta, preferibilmente tipico e artigianale
5 l di vino
Pane casereccio 4 kg
3 barattoli di marmellata varia
Miele 1/2 kg
Burro 1/2 kg
3 litri latte intero fresco
Caffè te e zucchero
18 mele
30 uova fresche biologiche

Diario del 20 novembre

letture del mattino, prima della partenza

Tra i momenti quotidiani del nostro cammino: le letture del mattino, prima della partenza

E’ l’asino Gigi a fare il passo, un passo discontinuo e anarchico, che rallenta ogni volta che si passa lungo un campo di erba medica, dove si ferma a brucare.

Da Caselle di Montegranelli ritroviamo la via di Stade lungo carrarecce e sterrate dove il fango sarà la costante della giornata, che alterna un sole sfolgorante, vento e qualche scroscio di pioggia.

Massimo e la signora Linda

Massimo e la signora Linda

A Terzo le case sono abitate e da una porta esce la signora Linda, capelli grigi e una vita da contadina alle spalle. Il suo cane, Kelly, sbuca da un tubo di gronda, dove si nasconde impaurito dagli asini.

Poi saliamo a Poggio Carnaio, dove ricordiamo il rastrellamento e strage di civili compiuta dalle SS nel 1943.

L’asino Gigi non gradisce la pioggia e tutta la ciurma asinina accelera il passo. Improvvisamente ci accorgiamo che il gruppo è cresciuto di numero. Sotto mantelle e ombrelli non si era notata una intera comitiva CAI che ci ha atteso sul percorso e si è accodato.

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E così muso contro coda, scivolando nel fango, ci stipiamo sotto il portico 03bdel santuario di Corzano, dove gli asini si preoccupano di potare le rose e il gruppo di consumare un rapido e umido pasto allestito su un capitello romanico.

Una serie di discese e risalite ci porta a Bagno di Romagna, con il consueto incontro pubblico nel Palazzo dei Capitani.

ancora 90 km di cammino fino a Firenze!

Oggi i compagni di cammino sono: Massimo Montanari, Eugenia Dallaglio, Alberto Liberati, Cesidio Pandolfi, Nanni Di Falco, Luca Gianotti, Luca Maria Nucci, Roberta Ferraris, Said Zarrouk, Luigi Nacci, Mauro Agliata, Marina Pissarello, Stéphane Wittenberg

L'arrivo a Bagno di Romagna

L’arrivo a Bagno di Romagna

Hanno camminato con noi: Silvana, Valerio, Walter, Ivana, Sabatino, Giuliano, Ivana N., Luigi (Bibi), Gilberta, Ida, Giuliano R., Rina, Rodolfo Valentini, Sereno Rossi.

Diario del 19 novembre

Ore 6.30. Dalla massa di sacchi a pelo escono i corpi assonnati dei viandanti. Occhi rossi, occhiaie profonde, piedi ansiosi di battere il selciato. Ristorati dal duro ma accogliente pavimento della casa di pesca dell’associazione Tre Ponti al Podere “La Fonte”, a Santa Sofia, facciamo colazione, mentre la luce del giorno avanza. La partenza per un viaggio a piedi someggiato – cioè con l’ausilio di quattro asini che portano parte del bagaglio – richiede tempi lunghi. Lentamente la carovana prende forma: si mettono i basti, si legano le borse, una piccola folla di escursionisti si raccolgono fuori dal rifugio.
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Le stesse persone le avevamo incontrate la sera prima, alla sede del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi e alla conferenza stampa di presentazione del viaggio della Compagnia dei Cammini, in una sala del comune di Santa Sofia di Romagna. Viaggio che ha lo scopo di far conoscere la via Romea germanica di Stade, un antico percorso di pellegrinaggio che dalla Germania portava a Roma. Si tratta di un percorso alternativo a quello più classico della via Francigena, e che ha una grande potenzialità perché molto interessante per i viaggiatori a piedi che dal nord Europa vogliono raggiungere la capitale della Cristianità o semplicemente conoscere in modo lento il nostro paese e la sua storia.
La via di Stade è una via antica, testimoniata dal XIII secolo, è stata riscoperta grazie a un gruppo di persone del territorio, ci raccontano il sindaco di Santa Sofia, Flavio Foietti, Rodolfo Valentini, presidente dell’associazione Via Romea germanica di Stade in Italia e Nevio Agostini, dirigente del Parco Foreste Casentinesi. La via Romea di Stade è un progetto che nasce dal basso, e che con poche risorse e grazie al lavoro di un gruppo ristretto di pochi volontari ha al suo attivo un tratto interamente segnato in provincia di Forlì-Cesena, una carta escursionistica in scala 1:25.000, e trattative in corso con le strutture ricettive sul percorso per un’adeguata accoglienza degli escursionisti.
Il gruppo in viaggio, composto da 13 guide dell’associazione escursionistica La Compagnia dei Cammini, quattro asini – Olga, Ginevra, Gigi, Gastone – e gli accompagnatori locali, ha affrontato le prime dolci salite dell’Appennino romagnolo, tra campi di erba medica, tracce di antiche siepi e piantate, toccando cascine sparse e quei classici luoghi accoglienti che sono le trattorie di campagna: in particolare “La Nocina” e l’agriturismo S. Uberto

I camminatori di oggi sono:
Massimo Montanari, Eugenia Dallaglio, Rodolfo Valentini, Alberto Liberati, Cesidio Pandolfi, Nanni Di Falco, Luca Gianotti, Luca Maria Nucci, Roberta Ferraris, Said Zarrouk, Luigi Nacci, Mauro Agliata, Marina Pissarello, Stéphane Wittenberg, Silvana, Walter, Valerio, Sabatino, Luisa. Grazie a tutti per la loro allegra partecipazione!

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